Orto didattico inclusivo

Mentre si lavora con le mani, si racconta….

 

11 aprile 2019

Siamo alle porte delle festività di Pasqua, giornate calde e soleggiate e altre come oggi, umide, piovose e nuvolose. E’ il momento di prendere il vaso di fiori di lavanda, raccolti a luglio e messi a essiccare a testa in giù nella serra. La data di incontro con i nonni all’orto è più volte spostata nel calendario a causa della pioggia. Allora concordiamo con l’animatrice di recarci noi da loro. Avevamo già fatto questa esperienza lo scorso anno, ma la ripetizione non è una noia, anzi tutt’altro. I ragazzi percorrono il vialetto che porta alla casa di riposo, entrano nell’atrio quasi in punta di piedi, si guardano intorno mentre stanno chiacchierando col compagno vicino e si cambiano le scarpe bagnate e infangate, dopo essersi recati all’orto per accudire le caprette, i conigli, le anatre. Vedono con i loro occhi la trasformazione che apporta la vecchiaia: carrozzelle, girelli, nonni di diverse età con diverse posture insolite. Saliamo al primo piano, e ci sistemiamo ai tavoli con loro per lavorare con le mani. Ci sono alcuni nonni che fanno più fatica, ma lo fanno volentieri perché hanno accanto a loro ragazzi che li incoraggiano, mentre sgranano i fiori di lavanda. La stanza in poco tempo si riempie di racconti di tempi passati, di scelte di scuola future e tanto altro fino a quando terminiamo di confezionare i sacchetti di lavanda. Sono cento, come gli ospiti della casa di riposo. Una merenda e una foto tutti insieme e poi via, si ritorna a scuola.

Noelle Loria

 

 

Ultimo aggiornamento: 16/04/2019 - Articolo visualizzato 739 volte

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