I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
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L’approccio globale al curricolo, così come gli elementi “innovativi” della didattica, costituiscono piccoli “mattoni” per costruire una scuola più capace di accogliere le diversità. Parte integrante di questo tipo di approccio è la concezione del docente di sostegno come una risorsa di classe e uno strumento di mediazione a supporto di tutti, per differenziare il lavoro in piccoli gruppi e favorire la relazione e la condivisione. Allo stesso tempo però l’insegnante di sostegno diventa anche il veicolo per progetti trasversali che coinvolgono tutti: sono molteplici le attività inclusive che si svolgono a "classi aperte" e che permettono a tutti i ragazzi di sperimentarsi in laboratori e percorsi che arricchiscono la didattica tradizionale, in una dimensione relazionale significativa e importante per la crescita di ciascuno.
Un’attenzione particolare è riservata all’area delle difficoltà e disturbi dell’apprendimento: la scuola ha cercato di dotarsi di strumenti più adeguati attraverso la formazione (l’istituto ha la certificazione del livello avanzato di Dislessia Amica) e una strutturazione che prevede, già dall'ultimo anno dell’infanzia, la somministrazione di screening annuali con strumenti diversi a seconda dell’età. Da diversi anni è inoltre attivo uno sportello di supporto psico-pedagogico per famiglie, alunni e scuola.
I principi che guidano l'azione della nostra scuola per garantire l'inclusione degli studenti con bisogni educativi specialisono:
- personalizzazione e individualizzazione della didattica, anche attraverso la stesura di appositi Piani Didattici Personalizzati (PDP) e Piani Educativi Individualizzati (PEI)
- utilizzo di tutti gli strumenti didattici a disposizione della scuola: organizzazione in classi aperte e lavoro in piccoli gruppi flessibili ed eterogenei; attivazione di progetti specifici mirati all'inclusione; utilizzazione di software e strumenti didattici specifici
- attenzione particolare alla relazione e alla dimensione sociale dell'apprendimento
- attivazione degli strumenti compensativi e delle misure dispensative stabilite dai team docenti
- raccordo e condivisione delle azioni con le équipe che hanno in carico gli studenti e coinvolgimento diretto delle famiglie
- monitoraggio e consulenze per docenti, famiglie e studenti mediante lo sportello di consulenza psicopedagogica all'interno della scuola
- protocollo per l’individuazione precoce dei disturbi e delle difficoltà di apprendimento
- screening e prevenzione DSA attraverso un'attività diagnostica svolta in classe dai docenti con gli appositi strumenti di rilevazione per consentire l'individuazione precoce di eventuali difficoltà e attivare tempestivamente le strategie didattiche più efficaci per supportare gli studenti nel superamento degli ostacoli.
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PROTOCOLLO PER L’INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI DISTURBI E DELLE DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO | |
SCREENING PREVENTIVO SU TUTTA LA POPOLAZIONE SCOLASTICA |
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INDIVIDUAZIONE DEL PROBLEMA |
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DIALOGO CON LA FAMIGLIA |
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APPROFONDIMENTO CON UNO SPECIALISTA |
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INTERVENTO EDUCATIVO-DIDATTICO
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VALUTAZIONE | La valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame, tengono conto della specifica situazione di ciascun alunno, delle misure dispensative e degli strumenti compensativi previsti nel PDP. In particolare, in sede di verifica e valutazione:
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STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE COMPENSATIVE |
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INTERCULTURA
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L’approccio della nostra scuola si deve oggi misurare e coniugare con le specificità e le storie di coloro che la abitano e con le trasformazioni della popolazione scolastica intervenute in questi anni. Una di queste trasformazioni riguarda la presenza crescente nelle aule scolastiche dei bambini e dei ragazzi che hanno una storia - diretta o famigliare - di migrazione, che sollecita la scuola a nuovi compiti educativi. Dipende dagli esiti dell’esperienza scolastica dei figli dei migranti la possibilità di un Paese di contare, per il suo sviluppo economico e civile, anche sulle intelligenze e sui talenti dei “nuovi italiani”.
In quest'ottica diventa centrale il concetto di intercultura, inteso come scambio tra due soggetti portatori di cultura che si attribuiscono reciprocamente un senso all'interno di un contesto di volta in volta definito (M. Cohen-Emerique). Uno scambio che richiede un'operazione di decentramento culturale (per conoscere l'altro dobbiamo partire dalla conoscenza di noi e della nostra cultura); la penetrazione nel quadro di riferimento dell'altro (per evitare il pericolo di generalizzare, fare categorie, lavorare per stereotipi); ed infine la negoziazione/mediazione tra le diverse istanze culturali.
La nostra scuola è da diversi anni impegnata nello sviluppo delle politiche di accoglienza e di innovazione didattica, elaborando un proprio protocollo di accoglienza e inserimento e un protocollo di rete con le scuole del territorio e la comunità montana per il servizio di mediazione culturale e di consulenza specialistica a supporto dei docenti. Il consulente L2, in particolare, affianca i team per:
- La valutazione e il monitoraggio dei livelli di conoscenza della lingua italiana attraverso la somministrazione delle prove CILS
- la rilevazione del bisogno e delle difficoltà di apprendimento
- il supporto alla progettazione didattica e all'elaborazione di interventi individualizzati
- la realizzazione di specifici interventi di potenziamento linguistici
- la consulenza per la progettazione e realizzazione di percorsi di intercultura
- il supporto alla valutazione
- la realizzazione di documentazione e modulistica specifica
- la formazione e l’aggiornamento del personale
![]() | ORGANIZZAZIONE |
IL POPOLAMENTO SCOLASTICO
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L'Istituto Comprensivo di Sovere ha una percentuale media di alunni non madrelingua intorno al 24%. La situazione è però molto composita: la scuola secondaria si attesta intorno al 17%, le due primarie di Sovere e Pianico rispettivamente al 26 e 29% (a fronte di una presenza minima in quella di Bossico), e l'Infanzia al 38%.
Dal dato relativo al luogo di nascita degli studenti emerge con evidenza che la grande maggioranza degli alunni è nata in Italia. I nuovi arrivi sono ormai limitati a pochi alunni all'anno, mentre la popolazione studentesca è per la grande maggioranza costituita dai ragazzi di seconda generazione: nati e cresciuti in Italia; dotati di una buona alfabetizzazione di base; ben integrati nel contesto sociale e territoriale.
Cambiano quindi le esigenze dell'offerta scolastica, dove si registra una forte diminuzione di interventi di prima alfabetizzazione (che negli anni passati assorbivano la maggior parte delle energie) a favore invece di interventi più mirati allo sviluppo della "lingua di studio", molto più difficile da acquisire rispetto alla lingua della comunicazione quotidiana. Su questo versante si sposta la sfida della nostra scuola, per eliminare il gap ancora esistente nei risultati scolastici dei nostri studenti. Risultati in cui si registrano ancora differenze significative.
Il gap esistente è ben evidenziato nei risultati nelle prove INVALSI, dove appare drammaticamante alto già nella classe seconda della primaria, per poi ridursi gradualmente nel corso degli anni, segnalando un problema connesso alla scarsa frequenza degli alunni non madrelingua alla scuola dell'Infanzia.Il "ritardo" degli alunni bilingue si ripercuote però nei risultati scolastici inferiori alle medie di istituto, per poi dare origine ad un alto tasso di insuccesso alle scuole superiori (dove si registra anche una significativa differenza nella scelta orientativa, con il prevalere delle scuole professionalizzanti rispetto ad istituti tecnici e licei) e, inevitabilmente, nella dispersione scolastica.
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PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA
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PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA E INSERIMENTO ALUNNI NON MADRELINGUA (NAI) | |
ISCRIZIONE | La scuola individua nell’ufficio di segreteria un incaricato che si occupa di:
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PRIMA CONOSCENZA | Il docente funzione strumentale:
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INSERIMENTO E DIDATTICA | La scelta della classe e della sezione è effettuata tenendo conto:
L’inserimento per gli alunni NAI avviene gradualmente, in orari concordati con la famiglia e le insegnanti della classe di inserimento. Il team docente:
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VALUTAZIONE | La valutazione degli alunni non madrelingua:
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FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO | La commissione Intercultura:
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Linee guida per la didattica inclusiva contro la dispersione scolastica
Attivita ludiche insegnamento italiano L2
Giocare, costruire, fare... Imparare italiano L2 con il metodo TPR.pdf
I Colori del Lago Progetto territoriale per inclusione alunni non madrelingua.pdf
Il pregiudizio e la sua riduzione - GPaleari.pdf
La valutazione degli alunni stranieri.pdf
Valutazione alunni non madrelingua linee guida Comunita Montana Laghi Bergamaschi.pdf
Linee guida integrazione alunni stranieri 2014.pdf
Protocollo accoglienza alunni migranti IC Sovere.pdf
TPR - Formazione Beatrice Franzini.pdf
Certificazione scuola dislessia amica
Certificazione dislessia amica LIVELLO AVANZATO
ADHD a scuola indicazioni operative
ADHD nelle scuole della provincia di Bergamo
Strumenti di intervento BES USR Lombardia
Linee guida Integrazione Scolastica (2009)
Linee guida trasporto, assistenza e autonomia studenti con disabilità