L′ora del raccolto: un′estate di grandi soddisfazioni
E' arrivata l'ora del raccolto estivo: frutti, verdura... ma soprattutto la consapevolezza che dall'orto è nato un dialogo che ha aperto le porte della scuola, coinvolgendo un'intera comunità fatta di vicini, passanti, curiosi, genitori, ragazzi e i tantissimi volontari che hanno reso possibile un sogno!
Da ottobre a giugno i ragazzi di tutti gli ordini di scuola (infanzia, primaria e secondaria) hanno svolto attività pratiche nell'orto didattico, dando un apporto significativo alla realizzazione di un luogo così speciale e colorato da suscitare l’ammirazione dei tanti passanti. I risultati visibili sotto gli occhi di tutti si sono visti però più tardi, alla fine dell'anno scolastico e ancor più in piena estate, quando la chiusura scolastica ha segnato l'inizio del periodo delle vacanze estive. Giugno inoltrato, luglio e agosto sono stati i mesi pieni di vita e di varietà per l'orto didattico e a prendersene cura sono stati i genitori, gli insegnanti volonterosi e i volontari del paese, che si sono occupati di irrigazione, pulizia, semina e trapianti per il periodo autunnale, concimazione, osservazione delle piante durante la crescita e raccolta.
Tutto ciò è stato reso possibile dalla grande disponibilità di tutti, da un’organizzazione complessa e da una fitta corrispondenza mediante la creazione di un gruppo WhatsApp che ha permesso di far fronte alle necessità del momento. E’ stata una piccola grande esperienza davvero sorprendente: i genitori, le famiglie, i ragazzi e tutti i volontari che hanno operato durante l'estate sono stati i pionieri e l'esempio per il futuro di un progetto che è riuscito davvero a coinvolgere (“includere”) tutti. Da questo luogo, che noi chiamiamo orto didattico inclusivo, è nato un dialogo con una comunità fatta di vicini, passanti, curiosi che si sono avvicinati all'orto per vedere, per raccogliere i frutti o per scambiare qualche parola con quel conoscente (o sconosciuto!) che in quel momento stava lavorando con le mani nella terra. Una comunità viva che dialoga con l'orto, in cui ognuno dice liberamente quello che pensa e poi se ne va, lasciando una traccia che può essere un sorriso o una battuta simpatica che alleggerisce le fatiche del momento. Segnali che ci trasmettono nuove energie e ci dicono che il nostro esperimento è positivo per i ragazzi ma anche per tutto il paese. E che ci convincono ancor più che l'orto ci unisca e allarghi gli orizzonti oltre le porte della scuola.
Nei prossimi mesi il progetto continuerà a svilupparsi ed allargarsi, ma intanto dobbiamo ringraziare alcune persone straordinarie che hanno reso possibile tutto questo: Alex Regoli e Elisa, Bruno Gervasoni, Luca Carrara, Barbara Taccolini, Luisa Moretti, i ragazzi della parrocchia, Elisabetta Scolari, Cinzia Manella, Paola Duina, Franca Giudici, Fabrizio Ragusa e i ragazzi del CSE, i nonni della casa di Riposo, Giovanna Camanini, Giusy Forchini, Marilisa Olivari, Michela Castellani, Monica Pezzotti, la famiglia Shvets, Stefania Centelleghe e - da ultimo - la persona a cui sono più riconoscente: Ferdinando Bentivoglio poiché dalla sua esperienza e passione sto imparando molto!
Natalina Loria
Docente della scuola responsabile del progetto “Affetto Serra”
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